Manuela Mazzi

Vai ai contenuti

Menu principale:

Alla Dante Alighieri di Locarno

Eventi > Resoconto eventi
 

Presentazione alla Societa Dante Alighieri di Locarno
del libro
Di brogli, di risate e di altre storie

 

Data:

Ora:

Città:

Luogo:

26 marzo 2012

20.00

LOCARNO (TI)

Aula magna Supsi Locarno

 
 
 
 
Cliccando sull'icona si aprirà una pagina nuova con le recensioni apparse su Terza età e su LeggerTi
 
 
 
 

Un grazie di cuore a Ketty Fusco, per la fiabesca presentazione, e alla Società Dante Alighieri di Locarno, in particolare al presidente Bruno Zazio, per l’ospitalità e la simpatia.

 
 
 
Manuela Mazzi e Ketty Fusco
 
 

Segue il testo trascritto della presentazione di Ketty Fusco, incantata e fiabesca...


di Ketty Fusco
“In questo nostro mondo tanto frenetico, velocizzato anche dal nostro inseguire un tempo che sembra impazzito, molti scrittori rivolgono la loro attenzione a scenari della memoria, luoghi dell’infanzia, al “genius loci” che non li tradisce; e ne trasmettono ai lettori la magia, l’incanto.
Manuela Mazzi, che ho il piacere di avere qui con me, ha sentito anche lei una forte attrazione da parte della sua terra, le Centovalli; quasi una voce che, sulle gaie note dell’acqua della Melezza, a tratti vicine, a tratti più lontana, quasi in assolvenza e dissolvenza incrociate, le dicesse: «Vieni, qui! Ritroverai persone care, persone divertenti, sguardi, eventi, tante storie, anche la tua. Ti aspettiamo.»
Così, sulll’eco di un appello tanto gentile e seducente, ho immaginato la reazione positiva della scrittrice che ha precorso il breve spazio tra la sua casa di Minusio e l’ingresso alla sua Centovalli, ne ha respirato la frescura, ha ascoltato la voce del fiume e subito si è detta: «È troppo magica questa mia valle. Già sento un profumo di fiaba. E vi si è addentrata. Ha subito trovato, sotto un grande sasso all’ingresso di Palagnedra, una chiave. Una chiave? Che chiave? Vi starete chiedendo. Non una chiave di ferro, magari un po’ arrugginita… semplicemente la chiave di lettura o meglio di scrittura del libro di cui stiamo per parlare, una chiave di lettura diversa da quelle di tanti scrittori. Un po’ magica, la sua, e molto vera, anche un po’ sorridente, come si conviene alle fiabe moderne.
Ed è noto questo libro dal titolo stuzzicante “Di brogli, di risate e di altre storie” (Le avventure di Giacomino, un ragazzo degli anni Cinquanta – Edizioni Ulivo, per la collana I pedigreed).
La pubblicazione è del luglio dell’anno scorso. È ancora giovane dunque e ci preme farla conoscere. Presenta scritti su vita e personaggi della valle, visti dal papà dell’autrice in due momenti distanti tra loro più di 50 anni; e cioè di quando, nell’immediato dopo guerra, il signor Giacomo Mazzi era Giacomino, aveva tra gli 8 e i 12 anni e scopriva il mondo con gli occhi pieni di stupore e l’anima ricca di una certa innata filosofia contadina; e di quando, molto più tardi, non sarà più Giacomino ma il solido signor Giacomo Mazzi, a parlare di quegli anni pieni di speranza nello spirito di una volontà, di rinnovamento che  - ricordandoli oggi – appaiono come un tempo di forte desideri di crescita e di cambiamento.
Va detto a questo punto che la bella edizione dell’Ulivo mette in risalto con grazia e buon gusto le due fonti di vissute informazioni con due caratteri diversi: in un corsivo di antica suggestione, i temi scolastici del piccolo Giacomino e, in tondo, le sagge, sorridenti narrazioni del Signor Giacomo Mazzi, che ha ancora negli occhi un po’ dello stupore innocente della lontana infanzia, ma anche  la fermezza concreta dell’uomo temprato dal rigore di una valle di frontiera. Comunque, già nello scorrere le prime pagine del libro ho notato che, se nei temi scolastici del ragazzo si legge la meraviglia dell’incontro con la vita, nelle pagine del signor Giacomo anziano, non manca una visione serena del mondo, aperto al nuovo, pur nella compiaciuta risonanza del passato, del “vecchio”, mai però tornati per rimproverare, bensì soltanto per una constatazione tranquilla dei grandi mutamenti della Società.
Nella premessa intitolata “Ai miei tempi”, Manuela Mazzi spiega la nascita del libro. E lo fa con parole d’affetto e di rispetto, ma anche con spirito critico sia verso il passato sia verso il presente. (…)”

 
Cerca nel sito
Torna ai contenuti | Torna al menu